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downton abbey il castValanghe di premi hanno investito questo telefilm e ora, dopo averne visto tre stagioni e i due speciali natalizi posso dire che l’ho trovato abbastanza noioso.

Per carità, la ricostruzione storica sarà pure accurata (si svolge all’inizio del 900, nello Yorkshire), la recitazione degli attori sarà impeccabile, la lingua sarà ricercata (ci sono alcuni errori storici ben perdonabili) e alcune battute veramente raffinate, si piange e si ride, ma tutto ciò non basta.

La trama è stiracchiata, incentrata sull’interazione tra aristocrazia e servitù (o tra membri della stessa classe sociale) con problematiche tipiche di questo mondo, che però risultano veramente poco interessanti nella serialità: possono andare bene in un film (vi dice niente quel capolavoro di film intitolato Quel che resta del giorno? Ecco non c’entra nulla con questo telefilm) o in un libro (con tema simile vi consiglio Snob, sempre di Julian Fellows, il creatore di Downton Abbey), in cui le vicende sono legate in una trama unitaria e limitata nel tempo.

In questo telefilm le sottotrame spesso si trascinano per puntate e puntate per poi risolversi all’improvviso magari con una lettera o con un’alzata di sopracciglia oppure in alcune puntate sembra che non succeda nulla (Wow, hanno comprato una casa!).

Forse il problema è legato al gran numero di personaggi, ognuno dei quali merita attenzione e quindi gli autori, cercando di mescolarne le storie, son costretti a dare ad ognuno brevi flash, dimenticando a volte che stanno girando un telefilm.

L’unica nota di eccellenza, per la quale vale veramente la pena di seguire questo drama, è data da Maggie Smith, con il suo inglese e il suo atteggiamento così posh, così snob, così aristocratico, ma tanto esilarante, abbinato ad una elevata saggezza derivata dall’età e dalla consapevolezza di essere effettivamente superiore, senza il bisogno di dimostralo.

Ovviamente è da seguire rigorosamente in inglese.

Voto complessivo 6/10

Lost

Pubblicato: 24 settembre 2010 in avventura, DVD, mistero, telefilm, tv

Sta per uscire il cofanetto DVD contenente la sesta (e definitivamente ultima) stagione di Lost.
Premesso che chi scrive considera l’intera serie un capolavoro, la domanda a cui si può oggi rispondere è: consigliereste di vedere tutti e 6 le stagioni a chi non ha mai visto questa serie?
Innanzi tutto è impossibile vedere una stagione qualunque, senza vederle tutte, perché la trama è troppo legata a quello che è successo nelle puntate precedenti.
La bellezza di Lost consiste, soprattutto e secondo me, nel clima di aspettativa tra una puntata e l’altra, tra una settimana e l’altra, tra una stagione e l’altra, perché gli autori ci hanno abituato a degli stravolgimenti e a degli incredibili colpi di scena. Vedere una puntata una attaccata all’altra, secondo me, fa perdere un po’ questo senso di aspettativa, che è uno dei maggiori pregi di Lost.
Perciò, se nel complesso alla serie si può dare tranquillamente un bel 10, consiglio a chi vuole intraprenderne ex novo la visione dalla prima puntata della prima stagione, di guardarne non di più di una puntata al giorno… sempre che ci riusciate!

The September Issue

Pubblicato: 16 settembre 2010 in DVD, Fashion, film, moda, recensione, Vogue

Esce in Italia il DVD contenente il film-documentario ‘The September Issue’. Il film racconta la genesi del numero di settembre (da qui il titolo) di Vogue America, il più corposo, il più atteso e il più venduto dell’anno. Essenzialmente vengono seguiti, nella loro tipica giornata lavorativa e nella vita privata, la direttrice della rivista Anna Wintour, i redattori e come questi ultimi interagiscono con il loro boss (mai parola fu meno azzeccata).
Per niente noioso, con delle immagini di una forte intensità estetica, merita di essere visto da chi ama il mondo della moda, ma anche da chi è solamente curioso di quello che succede in questo ambiente. Oppure semplicemente da chi ama delle belle immagini.
Se poi si è convinti che la realtà non possa superare la fantasia, allora è meglio andarsi a rivedere “il diavolo veste Prada”, in cui la protagonista, direttrice di una rivista di moda, in confronto alla Wintour fa la figura della educanda.

Voto complessivo 8/10