Archivio per giugno, 2011

Cosmétique de l’ennemi

Pubblicato: 23 giugno 2011 in 8/10, romanzo

breve (come tutti i suoi romanzi del resto) racconto di Amélie Nothomb, della serie non autobiografica. Nei libri in cui Amélie non ci racconta la sua vita, la sua fantasia prende forme inaspettate, a tratti sconvolgenti e anche disturbanti e in questo libro questa sua vena si scatena. Ogni poche pagine si ha una rivelazione che stravolge o sconvolge quanto letto prima in un crescendo d’autore.
Un dialogo serrato per palati fini

voto complessivo 8/10
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Muori Milano Muori!

Pubblicato: 22 giugno 2011 in 9/10, Milano, romanzo

di Gianni Miraglia

Quando Hulk si arrabia, urla “Hulk spacca”. Ebbene possiamo dire che questo libro “spacca”. È ambientato in una Milano fortemente criticata da chi, si capisce, in realtà la ama e la vorrebbe diversa; una Milano che in realtà potrebbe essere una qualunque città di un paese in cui gli improduttivi non hanno più posto, ma anche i produttivi stentano a trovarne uno, fino ad arrivare ad essere la metafora di un paese senza speranza; e quando la separazione tra potere, che pensa solo al profitto, e popolazione che non riesce a mangiare, diventa insanabile, l’unica cosa che resta da fare alla gente è di fare la rivoluzione.
Il libro è scritto molto bene e le vicende sono narrate mediante il flusso di pensieri del protagonista che ogni giorno si rende conto sempre di più che cosa è diventata Milano, in maniera irreparabile, fino allo sconvolgente finale.
Potremmo definire l’autore un Ammaniti senza ironia, ma forse l’ironia davanti al disastro può anche essere fuori luogo.

voto complessivo 9/10

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Romanzi in tre righe

Pubblicato: 17 giugno 2011 in 7/10, romanzo

Di Félix Fénéon, tradotto da Matteo Codignola

idea simpatica, quella di scrivere storie in non più di tre righe, con anche un finale a sorpresa! Peccato però che a leggerli tutti insieme si arriva ad annoiarsi, magari perché non si è ancora digerito quello che precedentemente si è letto.
Forse nel loro originale metodo di pubblicazione ci guadagnavano: uno al giorno e così andrebbero letti anche oggi!

voto complessivo 7/10
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La libraia di Orvieto

Pubblicato: 16 giugno 2011 in 6/10, romanzo

Di Valentina Pattavina

Questo libro si lascia leggere in un paio d’ore lasciandoti una lieve soddisfazione per la piacevolezza con cui si legge (la prosa è lieve e scorrevole), ma anche un po’ di amaro in bocca perché manca di unitarietà.
I personaggi sono pennellati senza che la loro psicologia venga mai fuori, a parte quella della protagonista che risulta anche un po’ antipatica. Non si capisce bene se sia un diario, un racconto intimista, un giallo, essendo un po’ dell’uno e un po’ dell’altro, ma mai effettivamente di un genere solo.
Orvieto stessa potrebbe anche essere Viterbo, Frosinone, Mantova o qualunque città diversa da Roma.
Peccato, perché secondo me qualche prospettiva futura questa autrice ce l’ha. Da tenere d’occhio, sperando in risultati migliori.

voto complessivo 6/10
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Il mio nome sia Gantenbein

Pubblicato: 7 giugno 2011 in 2/10, romanzo

Di Max Frisch

L’intenzione è buona.
Un romanzo che cessa di essere romanzo e diventa una sequenza di impressioni, congetture, immaginazioni, finzioni, realtà viste da un cieco che non è cieco, emozioni reali, delitti.
O forse si tratta di cose che non avvengono nemmeno.
L’intenzione è buona perché in una struttura narrativa viene distrutta la narrativa, peccato che resti solo un’intenzione.
Si fa fatica a seguire i personaggi, presentati ora in un modo ora in un altro; si fa fatica a passare dalla prima alla terza persona e riuscire ad attribuire i pensieri a qualcuno; si fa fatica a collegare gli episodi: troppa fatica.
Una fatica che, a mio parere, non vale la pena fare perché, a parte qualche considerazione interessante sparsa qua e là tra i pensieri del protagonista, il libro è tutto sommato noioso.

voto complessivo 2/10

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