Archivio per settembre, 2012

ImageL’estate editoriale del 2012 sarà ricordata per il successo della saga di E. L. James delle cinquanta sfumature, che vanno dal grigio, al nero e al rosso. Incuriosito dal successo di questi libri e poco soddisfatto dalle recensioni di critici esperti e dalle spiegazioni di sociologi sapienti, ho deciso di cercare di capire di persona il motivo di cotanto successo e ho deciso di leggere il primo libro della trilogia e cioè “Cinquanta sfumature di grigio”. Per darmi un tono, ho deciso di leggerlo in inglese, in cui il titolo originale “Fifty Shades of Grey” gioca sul doppio senso legato al cognome del protagonista, Grey, che in inglese suona come “gray”, grigio, appunto.

Devo dire che ho avuto soddisfazione: ho capito il motivo di un così grande successo. Ha avuto così tanti lettori (e lettrici) perché è un libro porno. No, non è sentimentale, né sensuale, nemmeno erotico o soft porno. Proprio porno.

Direte voi, “che bisogno c’è di andare a comprare un libro quando su Internet di siti porno ne trovi a bizzeffe?”. Ci sono un paio di differenze: la prima è che un libro è socialmente più accettabile di un video porno (immaginatevi le due scene sotto l’ombrellone in spiaggia); la seconda, e più importante, è che questo libro è stato scritto da una donna. Ecco quindi il porno come concepito da una donna e quindi il racconto non è limitato a descrivere minuziosamente l’atto in sé, ma anche come ci si è arrivati, con tutti i dubbi e i tormenti e con tutti i pensieri della protagonista descritti nei più piccoli dettagli.

Il tipo di rapporto descritto nel libro è sì molto particolare, coinvolgendo quegli aspetti della sessualità a cui si è stabilito di dare un nome, ma i dubbi della protagonista sono simili a quelli che molte donne hanno: “Ha detto che gli manco. Che avrà voluto dire?”.

In sostanza, vale la pena di leggere questo libro? Beh, se lo leggete in inglese, imparerete molti termini poco comuni, per il resto si può anche soprassedere.

Devo ammettere, però che c’è una parte che ho trovato interessante, qualcosa che la maggior parte delle persone che lo legge forse non ha nemmeno colto ed è un aspetto della psicologia della protagonista molto ben descritto: la sua sudditanza psicologica; spesso si è indotti a fare qualcosa che non vogliamo fare, perché l’infatuazione ci acceca, confondiamo le sensazioni con i sentimenti e abili parole ci convincono che accettiamo certe cose per il nostro bene o perlomeno per il bene della persona che amiamo. La violenza può non essere soltanto fisica.

Voto complessivo 5/10